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ANNUNZIATA E PALAZZO DEI BRUZI

Carenza di posti letto a Cosenza, De Salazar possibilista sull’utilizzo di due piani del Mariano Santo

Il direttore generale dell’Azienda ospedaliera presenta i dati Agenas alla Commissione consiliare sanità: «In due anni prestazioni migliorate»

Pubblicato il: 11/02/2025 – 18:24
di Eugenio Furia
Carenza di posti letto a Cosenza, De Salazar possibilista sull’utilizzo di due piani del Mariano Santo

COSENZA Per sopperire alla carenza di posti letto all’ospedale civile dell’Annunziata (oggi sono 550 su 705) prende corpo l’ipotesi di recuperare e occupare due piani – rustici e dismessi – del Mariano Santo: la proposta affidata a un documento unitario che la commissione consiliare Sanità ha consegnato stamattina al direttore dell’Ao cosentina è stata valutata positivamente dallo stesso Vitaliano De Salazar, che ha ricevuto gli esponenti di Palazzo dei Bruzi nel primo di una serie di incontri che in futuro saranno estesi anche all’Azienda sanitaria provinciale, come ha anticipato il presidente dell’organismo consiliare, Giuseppe Ciacco.

Le tre priorità sollecitate a De Salazar

Strettamente legati alla carenza dei posti letto («trenta sarebbero attivabili subito – ha affermato Ciacco – tra medicina generale e gastroenterologia») altri due temi «a cascata» come la congestione del pronto soccorso e la carenza di personale: «L’uscita dal commissariamento della sanità annunciata dal governatore – ha aggiunto Ciacco – consentirà di avere meno vincoli nel piano assunzionale». Dalla commissione consiliare la proposta di puntare sugli specializzandi e di tenere in considerazione il contratto decentrato firmato con i sindacati un anno e mezzo fa».

De Salazar: due anni fa ospedale disastrato

Prima di rispondere nel merito, De Salazar ha apprezzato il «cambio di rotta nei rapporti con l’Azienda: io sono stato spesso attaccato – ha commentato il direttore – per aver attuato obblighi validi in tutta Italia, come nel caso dei letti per i pazienti solventi, come da legge nazionale peraltro del centrosinistra. Se fosse successo in ospedale quello che è successo l’altro giorno in una clinica privata (il riferimento è al tentato rapimento al Sacro Cuore, ndr), ne avremmo pagato le conseguenze in prima persona. Certo c’è tanto da recuperare – ha aggiunto – ma due anni fa abbiamo trovato un ospedale disastrato nei servizi al paziente, oltre che in fatto di assenteismo e anarchia generalizzata. Per non parlare del pronto soccorso, non degno di un capoluogo di provincia: la prima volta che lo vistai chiesi “ma siamo su Scherzi a Parte?”…».
Se nel 2022 l’Annunziata era risultato il peggiore ospedale italiano secondo il dossier Agenas, adesso nessun indicatore Pne (mortalità a breve termine, riammissioni a breve termine, ospedalizzazioni per specifiche condizioni, procedure chirurgiche, complicanze a breve termine a seguito di specifici interventi, tempi di attesa) è in rosso e tutte le aree cliniche sono in miglioramento: 2 su 7 sono in verde, laddove nel 2022 non ce n’era neanche una. «Questi – ha chiosato De Salazar – sono dati oggettivi che non sono né di destra né di sinistra».

Gli indicatori Agenas in miglioramento

Il direttore dell’Ao ha rivendicato miglioramenti delle performance anche in fatto di accessibilità, nei tempi di attesa, nei processi organizzativi e negli investimenti: «Un rinnovamento tecnologico per un totale di 36 milioni, 11 dei quali in apparecchiature a carico dell’Ue e gli altri 25 tra macchinari e rianimazione».
Poi i risultati nella percentuale di interventi entro 30 giorni: per il tumore alla mammella l’83,7% che nel 2022 già poneva Cosenza al terzo posto in Italia è passato nel 2023 al 91% («certo, mancano ancora psicologo e breast unit ma è un dato importante»), e anche gli interventi al tumore alla prostata sono raddoppiati: «Con il 38,6% l’Annunziata è il secondo ospedale in Italia, per capirci il San Camillo è fermo al 14%. Dico questo perché dobbiamo confrontarci a livello nazionale, basta complessi di inferiorità».

Eccellenze di rientro

De Salazar ha aggiunto che «questa Azienda sta diventando universitaria, per questo si sta registrando da un lato il “rientro dei cervelli” come nel caso di Ciro Indolfi in cardiologia o della professoressa Franca Melfi, eccellenza nazionale della chirurgia toracica e migliore chirurga robotica in Italia con la sua rivoluzione: il quarto giorno dopo l’intervento il paziente è in piedi; dall’altro lato c’è il calo dell’emigrazione sanitaria, connesso al primo fattore».
Nelle chirurgie protesica e vertebrale sono previsti 10 posti letto e un nuovo reparto – De Salazar si sbilancia e annuncia nuovi arrivi dal Rizzoli – e si punta anche su anatomia patologica: «Nell’attesa del nuovo ospedale, potenziamo l’Annunziata» ha sorriso il dg, ammettendo che «c’è necessità di posti letto per le nuove specialità che porteranno nuovi bisogni». Mentre sulle assunzioni ha parlato di «un anno poderoso: siamo passati dai 103 milioni di due anni fa ai 109 milioni di oggi, in un anno abbiamo assunto 70 infermieri e altrettanti Oss».
Dopo la relazione di De Salazar sono intervenuti i consiglieri D’Ippolito, Rende, Sacco, Savastano e Mazzuca. (e.furia@corrierecal.it)

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