COSENZA Il Festival di Sanremo si chiude qui, il vincitore è Olly, secondo Lucio Corsi. Tra i protagonisti assoluti sul palco dell’Ariston il cantautore cosentino Brunori Sas con il brano “L’albero delle noci” classificatosi terzo ed ha ottenuto il Premio Bardotti per il miglior testo. Fischi del pubblico per le posizioni ottenute da Giorgia (sesta) e Achille Lauro (settimo).
L’artista calabrese è stato premiato nelle precedenti serate entrando sempre nella top 5 dei cantanti più votati. E anche in finale è stato tra i cinque concorrenti più apprezzati, premiato dai voti della stampa, delle radio e del pubblico.
Sono cresciute veloci le foglie sull’albero delle noci
E nei tuoi occhi di mamma adesso splende una piccola fiamma
Io come sempre canguro fra il passato e il futuro
Scrivo canzoni d’amore alla ricerca di un porto sicuro
E come un ragioniere in bilico fra il dare e l’avere
Faccio partite doppie persino col mio cuore
Come si può cadere in basso
Da una distanza siderale
Sono passati veloci questi anni feroci
E nel mio cuore di padre il desiderio adesso è chiuso a chiave
E tu sei stata bravissima all’esame di maturità
Ad unire i puntini fra la mia bocca e la verità
Che tutto questo amore io non lo posso sostenere
Perché conosco benissimo le dimensioni del mio cuore
E posso navigare anche in assenza di stella polare
Vorrei cambiare la voce
Vorrei cantare senza parole
Senza mentire
Per paura di farti soffrire
Vorrei cantarti l’amore, amore
Il buio che arriva nel giorno che muore
Senza cadere
Nella paura di farti male
Sono cresciuto in una terra crudele dove la neve si mescola al miele
E le persone buone portano in testa corone di spine
Ed ho imparato sin da bambino la differenza fra il sangue e il vino
E che una vita si può spezzare per un pezzetto di carne o di pane
E a tutta questa felicità io non mi posso abituare
Perché conosco il sogno del faraone
Le vacche grasse e le vacche magre
E che si può cadere da una distanza siderale
Vorrei cambiare la voce
Vorrei cantare senza parole
Senza mentire
Per paura di farti soffrire
Vorrei cantarti l’amore, amore
La notte che arriva nel giorno che muore
Senza cadere
Nella paura di farti male
Sono cresciuti troppo veloci questi riccioli meravigliosi
E ora ti vedo camminare con la manina in quella di tua madre
E tutta questa felicità forse la posso sostenere
Perché hai cambiato l’architettura e le proporzioni del mio cuore
E posso navigare sotto una nuova stella polare.
«Il video ha avuto una gestazione abbastanza lunga, non riuscivamo a trovare un’idea che ci convincesse a pieno e che rendesse giustizia al tenore della canzone. Poi Giacomo Triglia mi ha fatto vedere un film di Béla Tarr, “Le armonie di Werckmeister”, e ci siamo ispirati alla rappresentazione vivente del sistema solare per la scena in cui ho coinvolto tutta la mia famiglia, a partire da mia figlia», ha raccontato Brunori. «Come una sorta di festa di compleanno, Fiammetta viene guidata da me in un gioco in cui lei interpreta il Sole, e al centro della stanza illumina tutti gli altri pianeti, tutti noi.
L’albero delle noci dà anche il titolo al nuovo album del cantautore, uscito il 14 febbraio per Island Records. Le 10 tracce del nuovo progetto, che arriva a 5 anni dall’ultimo lavoro Cip!, affondano le radici in una dimensione profonda e riflessiva, risultato di un processo che ha riportato Brunori Sas al motivo originario del suo fare musica: sciogliere i nodi interiori costruendo canzoni che sappiano miscelare squarci di vita personali e storie dal valore universale. A dare una direzione inedita a questo viaggio musicale, il sodalizio artistico con Riccardo Sinigallia, che ha prodotto l’intero disco al fianco di Dario. Dopo l’avventura sanremese, per Brunori Sas sarà tempo di live: da marzo prenderà il via il BRUNORI SAS || TOUR. 2025. (redazione@corrierecal.it)
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