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L’INCHIESTA

Traffico rifiuti, indagato il governatore del Molise

Fascicolo della Dda di Campobasso per Francesco Roberti che, FB, conferma la notizia

Pubblicato il: 26/02/2025 – 10:44
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Traffico rifiuti, indagato il governatore del Molise

Il governatore del Molise, Francesco Roberti, è indagato per corruzione dalla Dda di Campobasso nell’ambito di un’inchiesta su un traffico di rifiuti tra la Puglia e la sua regione. E il filone che riguarda lui e la moglie è relativo a una vicenda che intreccia assunzioni, appalti e denaro.
I fatti contestati risalgono al periodo che va dal 2020 al 2023 e chiamano in causa Roberti nella “sua triplice veste di presidente della provincia di Campobasso, ente competente per le autorizzazioni in materia di rifiuti”; “membro del consiglio generale della Cosib”, il consorzio industriale, “nel cui ambito era ricompresa la società Energia pulita”, e di sindaco di Termoli. “Roberti – scrive la procura – era coprogettista delle pratiche presentate dalla società Energia pulita al comune di Termoli da lui stesso amministrato”. E “accettava dal direttore tecnico della società denaro e altre utilità per sé e per la moglie”. Secondo le indagini in cambio la Energia pulita avrebbe ottenuto diversi benefici.
L’inchiesta nella quale è coinvolto il governatore del Molise Francesco Roberti, portata avanti dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Campobasso, è suddivisa in diversi tronconi. I reati contestati, a vario titolo, agli indagati (in tutto 45 persone e 2 società) sono molteplici: estorsione, traffico illecito di rifiuti, turbativa d’asta. L’inchiesta, che riguarda fatti accaduti tra il 2019 e il 2021, ha portato alla luce una serie di connessioni tra la malavita pugliese e molisana. Nelle oltre 100 pagine dell’avviso di conclusione indagini ci sono decine di episodi legati a estorsioni, traffico di droga, traffico illecito di materiali speciali e pericolosi, tra cui l’amianto, intimidazioni e minacce tra soggetti della provincia di Foggia in contatto con esponenti della malavita locale. Dalle carte dell’inchiesta emerge la presenza costante della malavita pugliese sulla costa molisana. Roberti non è coinvolto nei tronconi legati alla criminalità organizzata ma esclusivamente alla parte delle indagini sui casi di presunta corruzione. La chiusura delle indagini è stata firmata dal sostituto procuratore Vittorio Gallucci e dallo stesso procuratore distrettuale Antimafia Nicola D’Angelo.  
«Sono pronto a fornire alla magistratura tutte le necessarie informazioni utili a fare luce su ogni aspetto, affinché sia fatta piena chiarezza. Entro i 20 giorni previsti fornirò ogni dettaglio utile, per far sì che questa situazione possa risolversi rapidamente a conferma della correttezza del mio operato. Continuerò a svolgere il mio lavoro con la massima serietà e serenità. Come sempre, nutro piena fiducia nel lavoro della magistratura». Così, in un post su Facebook, il governatore del Molise conferma l’indagine a suo carico.

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