«Anche oggi non mancano poi i contesti in cui Gesù, pur apprezzato come uomo, è ridotto solamente a una specie di leader carismatico o di superuomo, e ciò non solo tra i non credenti, ma anche tra molti battezzati, che finiscono così col vivere, a questo livello, in un ateismo di fatto». Lo ha detto Leone XIV commentando il Vangelo nell’omelia della sua prima messa, concelebrata stamane con i cardinali nella Cappella Sistina. A conclusione dell’omelia, Leone XIV ha indicato «un impegno irrinunciabile per chiunque nella Chiesa eserciti un ministero di autorità: sparire perché rimanga Cristo, farsi piccolo perché Lui sia conosciuto e glorificato (cfr Gv 3,30), spendersi fino in fondo perché a nessuno manchi l’opportunità di conoscerlo e amarlo». «Dio mi dia questa grazia, oggi e sempre, con l’aiuto della tenerissima intercessione di Maria Madre della Chiesa», ha aggiunto Papa Prevost. «Dico questo prima di tutto per me, come Successore di Pietro, mentre inizio la mia missione di Vescovo della Chiesa che è in Roma, chiamata a presiedere nella carità la Chiesa universale, secondo la celebre espressione di Sant’Ignazio di Antiochia (cfr Lettera ai Romani, Saluto)», ha sottolineato il Pontefice. Terminata la prima messa di Papa Leone XIV nella Cappella Sistina, concelebrata con tutti i cardinali che hanno applaudito il nuovo Pontefice.
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