CATANZARO Le infrastrutture come leva per lo sviluppo, a patto che la burocrazia non si metta di traverso come ancora oggi avviene bloccando la crescita di territori come la Calabria e il Sud. Ne è convinto Giovan Battista Perciaccante, presidente di Confindustria Cosenza e vicepresidente di Ance con delega al Mezzogiorno, che con il Corriere della Calabria fa una disamina ad ampio raggio sui progetti infrastrutturali e sulle aspettative del mondo imprenditoriale calabrese. L’occasione è il convegno interregionale di Ance Giovani a Catanzaro, convention che mette insieme due elementi – giovani e infrastrutture – che per Perciaccante sono intimamente connessi.
«Giovani e infrastrutture – esordisce Perciaccante – sono due termini che si incontrano perfettamente perché le infrastrutture sono necessarie per far sì che riusciamo a trattenere i giovani in Calabria. E’ bastato poco – è bastato aumentare i voli all’aeroporto di Lamezia Terme, far funzionare l’aeroporto di Crotone, rilanciare l’aeroporto di Reggio Calabria – per avere un afflusso di turisti notevole: vedo tanti turisti nei nostri parchi al nord della Calabria, Sila e Pollino, molto visitati dai turisti del Nord Europea. Questo vuole dire che avere una buona rete infrastrutturale è fondamentale. La rete aeroportuale del Mezzogiorno oggi è ben fornita e questo è un grande incentivo. Non possiamo poi dire no al Ponte sullo Stretto, né all’Alta Velocità. Per non parlare della Strada statale Jonica: i lavori – ricorda il vicepresidente di Ance con delega al Mezzogiorno e presidente degli industriali di Cosenza – stanno andando avanti, proprio l’altro giorno abbiamo appreso dell’investimento di oltre un miliardo per il tratto Sibari-Catanzaro, si tratta di un’area che è sempre stata sottovalutata e con grossi problemi ma che ora con progetti come la Statale 106 o l’elettrificazione ferroviaria si candida a essere un’area vitale. La riflessione che bisogna fare poi è che il futuro è il Mediterraneo e qui la Calabria è baricentrica, il futuro è l’Africa, con scambi commerciali e anche di manodopera». Un passaggio poi sul porto di Gioia Tauro: «Nel mio intervento ho sottolineato il grande lavoro del presidente dell’Autorità portuale Agostinelli, il porto di Gioia Tauro oggi è il porto più importante d’Italia e del Mediterraneo. Agostinelli – osserva ancora Perciaccante – aveva anche tentato di rilanciare il porto di Corigliano, mi riferisco all’investimento di Baker Hughes, una delle aziende americane più importanti, eppure anche lì la burocrazia è stata un freno. E anche il rigassificatore va fatto, assolutamente: non si può dire di no. Il futuro passa anche da un progetto come questo».
La criticità per Perciaccante resta sempre quella. «Il collo di bottiglia – conclude il vicepresidente di Ance con delega al Mezzogiorno e presidente di Confindustria Cosenza – è la burocrazia. Il rallentamento dell’Alta Velocità è un esempio: non è più concepibile che la burocrazia possa bloccare grandi opere e possa bloccare lo sviluppo di un territorio. Le risposte vanno date subito: se sì o no va detto subito. Non dobbiamo prendere a esempio paesi come la Cina ma dove c’è necessità di opere bisogna essere rapidi nelle risposte perché le opere vanno realizzate presto e la burocrazia deve mettere in condizione di realizzarle e metterle a terra. Non si può pensare che un’opera finanziata si blocchi o un finanziamento si perda perché un ente pubblico non dà un’autorizzazione che pure è dovuta». (a. c.)
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