Guerra Russia-Ucraina, nessun accordo su pace e cessate il fuoco
I colloqui di Istanbul ancora senza esito. Concordato comunque uno scambio di prigionieri, 1.200 per parte

ISTANBUL Nessun accordo per un vertice tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, nessun progresso sostanziale verso un accordo di pace e nessuna intesa per un cessate il fuoco. Si è conclusa con un nulla di fatto, dal punto di vista politico, la terza tornata di negoziati russo-ucraini a Istanbul, con le parti che hanno tuttavia concordato nuove iniziative umanitarie, a partire da altri scambi di prigionieri per un totale di 1.200 per parte. Dopo un’ora e quaranta minuti di colloqui, il capo della delegazione ucraina, Rustem Umerov, ha fatto sapere che i negoziatori di Kiev avevano proposto a quelli russi di organizzare un vertice tra i due presidenti in agosto. Un incontro che «avrebbe un maggiore valore» se partecipassero anche il presidente americano Donald Trump e quello turco Recep Tayyip Erdogan, ha aggiunto l’ex ministro della Difesa ucraino. Ma il capo negoziatore russo, Vladimir Medinsky, ha risposto che un incontro al vertice può avvenire solo per concludere e firmare un’intesa di pace, e non per discuterla. «Prima deve essere messo a punto un accordo, e deciso cosa deve essere discusso», ha insistito Medinsky. Un accordo che sembra molto lontano. Le posizioni tra Russia e Ucraina sui rispettivi memoranda con le proposte di pace rimangono “distanti”, ha affermato ancora Medinsky, anche se le due parti hanno deciso di continuare i contatti. E a questo proposito Mosca ha proposto di istituire tre gruppi di lavoro dedicati rispettivamente ai temi politici, militari e umanitari, che proseguano le discussioni anche online. I rappresentanti ucraini, ha spiegato Umerov, hanno insistito sulla necessità di arrivare almeno ad un cessate il fuoco. «Spetta agli altri rispondere», ha aggiunto il capo delegazione di Kiev. Ma la Russia ha già detto più volte che una sospensione dei combattimenti non può essere decisa senza un accordo complessivo su una soluzione di pace duratura. I colloqui, svoltisi nel palazzo Ciragan, hanno quindi portato a progressi solo dal punto di vista “umanitario”, ha ammesso Umerov. A partire dal nuovo scambio di prigionieri, dopo quelli concordati nella precedente tornata del 2 giugno, che si sono conclusi nelle ultime ore con la liberazione di 250 militari per parte. Medinsky ha detto che la parte russa ha proposto anche di restituire i corpi di altri 3.000 caduti ucraini (dopo gli oltre 7.000 già consegnati) e di dichiarare tregue temporanee di 24-48 ore per consentire il soccorso dei feriti e il recupero delle salme nelle zone di combattimento. I colloqui si sono svolti in due fasi: il primo in un trilaterale ristretto di circa un’ora tra Medinsky e Umerov con la partecipazione del ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan; il secondo con trattative allargate alle rispettive delegazioni. Gli inviati ucraini erano arrivati a Istanbul dopo avere incontrato ad Ankara il presidente turco Erdogan. Durante il colloquio nella capitale, è stata discussa tra l’altro la possibilità di una «ulteriore cooperazione nella difesa» tra l’Ucraina e la Turchia, ha scritto sul suo canale Telegram Andrey Yermak, il capo di gabinetto della presidenza ucraina, presente all’incontro. Mentre il dipartimento di Stato americano ha annunciato che gli Stati Uniti hanno approvato la vendita di missili e veicoli per la difesa aerea all’Ucraina per 322 milioni di dollari. Sul terreno, prosegue l’avanzata delle forze russe, che secondo il ministero della Difesa hanno conquistato un altro villaggio, Varachino, nella regione settentrionale ucraina di Sumy. Mentre le autorità di Kiev, secondo le quali le perdite russe dall’inizio del conflitto avrebbero superato il milione di soldati, hanno detto che due civili sono stati uccisi e altri 30 feriti in raid russi nelle ultime 24 ore sulla stessa regione di Sumy e su quella di Kherson, nel sud del Paese. Nella regione russa di Rostov, invece, il governatore ha riferito che tre persone sono rimaste ferite in seguito a un attacco di droni ucraini. (ANSA)