Nuovo ospedale a Rende, l’“azzardo” di Leone e quella telefonata con Occhiuto: «Nicola, poi si vedrà»
Il rettore uscente rivela di aver proposto al governatore di liberare i terreni già destinati alla Cittadella dello sport a favore del policlinico

RENDE Rugby e sanità. Il binomio sarà pure inedito ma forse non tutti sanno che la collocazione del nuovo ospedale di Rende – sulla definizione si ipotizzano disfide campanilistiche come per lo svincolo autostradale e la stessa Unical – è strettamente connessa alla nascitura Cittadella dello sport di Arcavacata che, nei progetti, assegnerà un nuovo primato all’ateneo rendese: il Cus come la più grande polisportiva della Calabria.
Ma torniamo alla sanità: nella cerimonia del passaggio di consegne con il rettore eletto Gianluigi Greco, l’altroieri sera in Aula Magna, non poteva certo mancare il policlinico (sempre l’altroieri, ma in mattinata, la firma in Regione, «una cosa bellissima nel mio ultimo giorno di mandato: sembra un sogno, con una regia…» ha detto il rettore uscente Nicola Leone) nel sito destinato alla Cittadella dello sport finanziata con 6 milioni di euro – «meglio collocarla accanto al Cus» ha chiosato – e vicino ai futuri svincolo di Settimo e stazione di Santa Maria. Entro due settimane verrà assegnata la progettazione: «Ci sono cordate enormi» ha annunciato Leone, che ieri mattina era a Germaneto con il sindaco di Rende, Sandro Principe, altro regista o comunque protagonista dell’operazione e non certo soltanto da oggi.
Il giubilo per un risultato storico raggiunto – il primo step martedì scorso in Consiglio comunale a Rende – nasconde però un retroscena che lo stesso Leone ha affidato ieri a una delle slide presentate al folto e attento uditorio dell’aula Andreatta nel corso del consuntivo, alla voce Sfide vinte: era l’estate 2024 quando l’allora rettore Nicola Leone disse al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, che spostare la Cittadella dello Sport, con un progetto milionario già approvato dal Mur, era un’operazione molto complessa, chiedendo in cambio la garanzia che, se l’avesse spostata, l’ospedale sarebbe poi sorto lì.
Il presidente – ha rivelato Leone con tanto di conversazione telefonica riportata nelle slide tramite discorso diretto e virgolettato – non lo garantì rispondendo che non era il caso di complicarsi la vita, «Poi si vedrà»: questa la risposta del governatore.
Pur senza alcuna garanzia, Leone spostò comunque la Cittadella altrove (proprio nei pressi dell’attuale Cus, all’ingresso della cittadella universitaria), chiamò poi il presidente informandolo che il terreno l’aveva liberato ed era a sua disposizione, senza impegno, nel caso avesse voluto destinarlo all’ospedale. Così poi fu: il resto è storia recente. (EFur)
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