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LE SPINE DEL CENTROSINISTRA

Campo largo imploso, era già tutto previsto: come a Reggio, anche a Cosenza ci sono due Pd

Tra i dem bruzi dissidi e correnti, sullo sfondo le Provinciali e il rimpasto di giunta. Aspettando (da 2 settimane) un incontro Lettieri-Caruso

Pubblicato il: 13/11/2025 – 19:00
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Campo largo imploso, era già tutto previsto: come a Reggio, anche a Cosenza ci sono due Pd

COSENZA Era già tutto previsto. Se Reggio Calabria piange, Cosenza non ride se guardiamo al campo largo anzi larghissimo comparso all’orizzonte della candidatura Tridico.
A differenza di quanto accade nella città dello Stretto, però, tra Crati e Busento il dissidio non si nasconde neanche più dietro i comunicati stampa del locale Partito democratico perché di comunicati stampa, semplicemente, non esiste traccia: “i” Pd, qui come a Reggio, sono notoriamente due e gli ultimi segnali di vita sono arrivati, non a caso, da altrettante riunioni dei dem, la prima in federazione e la seconda al circolo.
Nel primo caso la minoranza interna, a nome di Pino Le Fosse, aveva attaccato senza fare sconti i consiglieri cosentini uscenti (con uno dei due, Franco Iacucci, a incassare in prima fila): «Invece di fare opposizione abbiamo accarezzato Occhiuto»; non erano mancate le critiche al segretario regionale Nicola Irto – criticato per la sua assenza a Cosenza e provincia – mentre in chiusura il segretario provinciale Matteo Lettieri aveva annunciato a breve un vertice con Franz Caruso. Due settimane dopo, nulla è dato sapere del vertice che tra i temi al tavolo avrebbe dovuto avere, naturalmente, la rosa dei nomi democrat per il rimpasto di giunta.
Il circolo Zuccarelli, espressione dell’ala governativa (Palazzo dei Bruzi e Provincia) legata a figure come Nicola Adamo, Enza Bruno Bossio e lo stesso Le Fosse – candidato presidente sconfitto da Lettieri – si era concentrato su quello che ha definito “imbroglio” del nuovo ospedale ma continua a incalzare il sindaco Franz Caruso sul rimpasto ottenendo, finora, una risposta non da lui ma dai tre consiglieri del gruppo Democrazia e Partecipazione, Graziadio, Tinto e Trecroci («Il Pd perdente chiede un “tagliando” a Caruso invece di stare in silenzio a riflettere, per i pochi ritocchi alla giunta il sindaco parlerà solo con il segretario Lettieri»). 
E così un “tagliando” che sembrava dietro l’angolo tarda e venire, in uno con la speranza che Pasquale Tridico – anche da candidato governatore sconfitto – avrebbe potuto federare e cementare il centrosinistra in Regione: al contrario, la prima seduta del Consiglio ha dimostrato che neanche a Palazzo Campanella si marcia compatti.
Residua una sfida che, nel gradino intermedio tra Comuni e Regione, riguarda il campo largo alla Provincia: governando i tre Comuni più grossi del Cosentino, il centrosinistra le prossime elezioni provinciali può solo perderle. Ci riuscirà anche stavolta a trasformare la vocazione maggioritaria a maledizione minoritaria? (redazione@corrierecal.it)

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