Manovra, torna il “nodo” banche. Tensione tra Lega e Fi
Carroccio in pressing per l’aumento dell’Irap. Forza Italia frena

ROMA La manovra economica entra nel vivo delle modifiche e all’interno della maggioranza si riaccende lo scontro tra la Lega e Forza Italia sul contributo delle banche alla Legge di bilancio 2026, con il partito di Matteo Salvini in pressing per un aumento dell’Irap mentre Fi ritiene che non si possa non passare ad un ulteriore confronto con l’Abi. Il confronto sulla manovra è ancora aperto mentre una valutazione sulla tenuta dei conti pubblici arriverà da Moody’s in serata, con gli analisti che prevedono un possibile miglioramento del rating sovrano dell’Italia, dopo le decisioni prese in questo senso da altre agenzie. Intanto si tesse la tela della legge di Bilancio, che passa su emendamenti segnalati che propongono il ritorno di Opzione Donna e della possibilità di riscatto per la pensione dei periodi di stage. Ma rimangono fibrillazioni. “Ieri abbiamo maturato la volontà di chiedere un ulteriore contributo alle grandi banche, quelle con un certo fatturato, non le piccole banche”, ha detto Matteo Salvini. “Le banche finiranno l’anno con 50 miliardi di guadagni, non penso che mezzo Irap in più rovinerà le loro feste di Natale o di Capodanno,” ha sottolineato il leader della Lega. A stretto giro arriva la replica di Fi. Sull’aumento di un ulteriore 0,5% di Irap per le banche, “Antonio Tajani, che era presente al vertice, ha detto che siccome l’aumento di 2 punti era figlio di una interlocuzione, bisogna interloquire di nuovo” aprendo un confronto con l’Abi, chiarisce il capogruppo di Fi alla Camera, Paolo Barelli, ribadendo: “Noi siamo contro le tasse sugli extraprofitti”, detto ciò “bisogna mettersi al tavolo e discutere”. E ricorda che “Forza Italia è per eliminare l’articolo 18, con la doppia tassazione sui dividendi della società” ed “è stata già ottenuta la cancellazione dell’Irap per le società non finanziarie”. Fi potrebbe, però, essere d’accordo con la Lega nel limitare l’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi a chi ha più di 3 immobili, anche se sui dettagli “bisogna vedere le riformulazioni”, ha detto lo stesso Barelli. L’incontro per fare il punto definitivo sui temi da affrontare sarà “la prossima settimana, credo verso la metà o la fine”, ha detto il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo. “Ieri sera abbiamo fatto il punto sull’esame degli emendamenti. Si è fatta una selezione e ci siamo concentrati su 400 emendamenti” ma – ha spiegato – “i saldi devono rimanere invariati”. Volgendo lo sguardo alle misure proposte dai partiti salta all’occhio che la previdenza è sempre un tema centrale. Fdi chiede di prorogare di un altro anno Opzione donna, allargando anche la platea. Quindi propone di considerare per la futura pensione anche il periodo passato da stagisti, dopo il corso di laurea, consentendo di riscattare fino a due anni, anche non continuativi, di stage o tirocini “extracurricolari” non coperti da contributi. La misura riguarda i lavoratori senza contributi prima del 1996, il riscatto è però valido solo se entro sei mesi dalla fine dello stage si è iniziato a lavorare. Il costo può essere pagato in un’unica soluzione o in 120 rate senza interessi. Per le coperture servono risorse per circa 2 milioni di euro l’anno. C’è poi il nodo condono edilizio, sul quale ora Salvini rivendica il proprio ruolo. “Il ministro competente sono io, me ne occuperò personalmente.” Mentre sull’altra misura bandiera della Lega, ossia la rottamazione delle cartelle, il leader leghista sembra essere più cauto dopo aver provato ad allargare la platea dei beneficiari. “Ci siamo aggiornati alla prossima settimana”, ossia al prossimo vertice di maggioranza. “Sono già contento che tutte le cartelle dell’Agenzia delle entrate fino al 2023 dall’anno prossimo potranno essere rottamate, se riusciremo a renderla ancora più ampia tanto di guadagnato”, afferma. (Ansa)
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