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“Reset”, al via il processo ordinario contro la ‘ndrangheta confederata cosentina

L’udienza, questa mattina, nell’aula bunker di Lamezia Terme. Alla sbarra, gli imputati che non hanno optato per il rito abbreviato

Pubblicato il: 31/10/2023 – 7:00
di Fabio Benincasa
“Reset”, al via il processo ordinario contro la ‘ndrangheta confederata cosentina

COSENZA Questa mattina alle 9.30 in aula bunker a Lamezia Terme, al via il processo per gli imputati dell’inchiesta “Reset” – coordinata dalla Dda di Catanzaro – che hanno optato per il rito ordinario. Lunghissimo l’elenco delle persone chiamate a rispondere in qualità di teste. Si tratta di 35 agenti in servizio alla Polizia di Stato, allo Sco di Roma e alla Questura di Cosenza e Catanzaro. Ed ancora 75 militari in servizio alla Legione Carabinieri “Calabria”, Comando provinciale di Cosenza, Reparto Operativo, Nucleo Investigativo e Nucleo Operativo Radiomobile. Ed infine, 27 agenti in servizio alla Guardia di Finanza di Cosenza (Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria-Sezione Mobile) e di Reggio Calabria (Nucleo Speciale di Polizia Valutaria).

Le testimonianze attese

Scorrendo l’elenco dei soggetti chiamati a rendere testimonianza dinanzi al tribunale, sono numerosi i collaboratori di giustizia. Da Celestino Abbruzzese alias Micetto e legato al clan dei “Banana” di Cosenza e sua moglie Anna Palmieri a Nicola Acri, ex boss di Rossano, oggi pentito di ‘ndrangheta e impegnato nel racconto dell’evoluzione dei presunti gruppi operanti in provincia di Cosenza e appartenenti alla presunta “Confederazione”. Una tesi quella del nucleo unitario dei gruppi di ‘ndrangheta bruzi sostenuta dalla procura, ma respinta con decisione dal boss cosentino (oggi al 41 bis) Francesco Patitucci. L’ex capo del clan degli “Italiani“, in una recente udienza del processo scaturito dall’inchiesta “Bianco e Nero“, ha inteso rendere dichiarazioni spontanee tentando di confutare la tesi della presenza della “Confederazione” di ‘ndrangheta cosentina sostenuta dal pentito Daniele Lamanna, secondo il quale «la Confederazione è stata attiva fino al 2014». Diverso il tenore della risposta di Patitucci: «Non ne ho mai sentito parlare». Tornando alla deposizione di Acri, i racconti di “Occhi di ghiaccio” sono tra i più attesi anche alla luce delle recenti confessioni finite al centro dell’inchiesta della Dda di Catanzaro che avrebbe fatto luce sul duplice delitto di lupara bianca SacchettiDi Cicco: ricostruito, a distanza di 22 anni, grazie alle indagini eseguite dai carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale e del comando provinciale di Cosenza, supportati da personale del comando provinciale di Crotone.
Non mancheranno le dichiarazioni degli storici collaboratori di giustizia come Roberto Violetta Calabrese, Adolfo Foggetti, Angelo Colosso, Francesco Galdi, Daniele Lamanna e Franco Pino. Nel corso della fase dibattimentale saranno escussi anche Luciano Impieri ed Edyta Kopaczynska (ex compagna di Michele Bruni detto “Bella Bella”).

Pentiti ed ex collaboratori di giustizia

Da quando è scattata, l’operazione “Reset” ha riservato numerosi colpi di scena. Su tutti, il pentimento seguito da clamorosi dietrofront prima di Danilo Turboli e poi di Roberto Porcaro, entrambi legati al clan degli “Italiani”. I due dopo aver riempito interi verbali di interrogatorio resi dinanzi ai magistrati della Distrettuale, accusandosi a vicenda di numerose condotte illecite, hanno ritrattato tutto il contenuto asserendo di essersi inventati tutto. L’annuncio di Turboli è arrivato nel corso di una udienza del processo “Testa del Serpente” dinanzi al tribunale collegiale di Cosenza (qui la notizia). Roberto Porcaro, invece, è intervenuto nel corso della prima udienza preliminare del processo “Reset” dedicata agli imputati che hanno scelto il rito abbreviato (ancora in corso nell’aula bunker di Catanzaro), ha preso la parola annunciando l’interruzione della collaborazione (qui la notizia). Chi ha scelto di proseguire il proprio percorso di collaborazione con la giustizia, almeno fino ad oggi e salvo ulteriori e clamorosi risvolti, sono Ivan Barone Francesco Greco.

Manna e Munno a processo

Il processo che vede imputati con l’accusa di corruzione politico-elettorale aggravata dal metodo mafioso, l’ex sindaco di Rende, Marcello Manna e l’ex assessore ai lavori pubblici, Pino Munno, è stato riunificato nel procedimento che parte oggi nell’aula bunker di Lamezia terme. Manna è difeso da Nicola Carratelli e Giandomenico Caiazza, mentre Munno è difeso dal legale di fiducia Gianluca Garritano.

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