REGGIO CALABRIA «Stiamo per vedere finalmente la luce rispetto all’apertura del cantiere». Sono questi gli ultimissimi aggiornamenti forniti dal sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà che ha risposto al Corriere della Calabria, nel corso della cerimonia di inaugurazione dei nuovi uffici giudiziari al Cedir, rispetto alla realizzazione del nuovo Palazzo di Giustizia, l’eterna incompiuta nel cuore della Città che a distanza di quasi vent’anni dall’avvio dei lavori è ancora ferma al 75% del completamento: un enorme ritardo che nel corso degli anni ha suscitato l’indignazione di quanti hanno definito il mancato completamento di un’opera, anche dal grande valore, un vero e proprio «fallimento dello Stato in terra di mafia» di cui ci siamo occupati con l’inchiesta di “Calabria dell’altro mondo”.
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“Una storia ventennale” su cui si potrebbe vedere presto la luce. Lo scorso novembre la visita del viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto ha riacceso le speranze. Per completare i lavori, aveva spiegato il viceministro a margine dell’incontro parlando con i giornalisti, serviranno «74 milioni di euro». «Il nostro – ha aggiunto – non è solo un impegno, ma una realtà. Stiamo cercando di recuperare il tempo perduto, oggi siamo qui per dire che questa creatura è pronta per partire. Credo che nei prossimi quattro o cinque anni saremo in gradi di offrire a Reggio Calabria il presidio che merita, una giustizia migliore per cittadini del Sud che hanno particolare diritto a una giustizia più giusta e più efficiente».
Ma a che punto siamo? «Da quando è stato presentato il progetto a Reggio poi il Ministero della Giustizia ha indetto la gara, sono arrivate le proposte rispetto alla progettazione esecutiva, all’avvio dei lavori. Il nostro assessore Carmelo Romeo è in interlocuzione costante e sappiamo che adesso rispetto a quello che è il vaglio delle proposte tecniche che sono arrivate, stiamo per vedere finalmente la luce rispetto all’apertura del cantiere», ha spiegato Falcomatà.
L’inaugurazione dei nuovi uffici giudiziari con servizi di front office fa parte di un progetto più ambizioso. «Lo facciamo anche nell’idea che questa zona della città diventi sempre più un centro direzionale a tutti gli effetti, non solo per il nome che porta il nostro Cedir ma perché insieme al Palazzo di Giustizia diventi appunto il cuore pulsante della pubblica amministrazione cittadina. È un investimento che comunque sarà utile e sarà necessario anche quando saranno completati i lavori del nuovo Palazzo di Giustizia. Questo è un bell’esempio di come le cose possono essere fatti in tempi brevi e rispettando i tempi». (m.ripolo@corrierecal.it)
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