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Da autista del boss a elemento di spicco del clan

L’ascesa al potere di uno dei protagonisti dell’inchiesta “Leonidi bis”

Pubblicato il: 02/08/2024 – 18:44
Da autista del boss a elemento di spicco del clan

L’inchiesta della Dda di Catania su un gruppo legato alla famiglia di Cosa nostra Santapaola-Ercolano, basata su indagini dei Carabinieri e sfociata nell’operazione ‘Leonidi bis’, ha fatto emergere l’ascesa al potere criminale di Giuseppe Pistone, 37 anni, che, da autista del boss, sarebbe arrivato ad avere un ruolo apicale all’interno del clan Nizza, affiancando gli ‘anziani’ nella gestione degli affari illeciti, e in particolare del traffico di stupefacenti.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, Pistone avrebbe «mosso i primi passi sulla scena criminale come autista di Andrea Nizza, boss dell’omonimo clan, per poi arrivare, da ultimo, a ricoprire ruolo di responsabile del gruppo nel rione Librino». Dopo l’arresto del suo ‘capo’, si sarebbe “dedicato in via prioritaria all’attività di spaccio nell’interesse e per conto della cosca, con l’obiettivo di riportare il gruppo agli antichi splendori pur in assenza della forza militare di un tempo”. Dalle indagini dei Carabinieri emergerebbe una persona “dotata di capacità e poteri organizzativi” anche come gestore di una “piazza volante”. Sarebbe stato lui a gestire la consegna di droga ordinata su Telegram e Whatsapp con un servizio di delivery degli stupefacenti. Dall’inchiesta sarebbero emerse anche momenti di gravi fibrillazioni caratterizzate anche da una “corsa alle armi”.
E in quest’ottica si inserisce il fermo eseguito, a Librino, il 19 ottobre del 2022 da carabinieri del nucleo Investigativo di Catania di un 35enne ritenuto collegato al gruppo Nizza della famiglia Santapaola-Ercolano che era in possesso di una pistola con caricatore inserito e 9 colpi calibro 38 special all’interno. Nello stesso contesto in un locale di un palazzo dello stesso rione militari dell’Arma hanno sequestrato cinque fucili da caccia, una pistola mitragliatrice di provenienza cecoslovacca, una pistola Glock modificata, 352 munizioni di vaio calibro, circa 6 chilogrammi di hashish suddiviso in panetti, un giubbotto antiproiettili, un lampeggiante blu per auto, vari kit per la pulizia delle armi e svariato materiale per travisamento, tra cui scaldacollo e guanti. Durante un successivo controllo, il 20 novembre scorso, i carabinieri hanno arrestato, a Canicattì (Agrigento) due persone e sequestrato circa un chilogrammo di cocaina, ricevuta un’ora prima nel capoluogo etneo da alcuni degli indagati.

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