REGGIO CALABRIA “Pompieri” e mediatori in azione, anche in Calabria. Le turbolenze romane nella maggioranza di governo di centrodestra, soprattutto quelle tra Lega e Forza Italia, hanno fatto capolino anche in Calabria, che da tempo è terreno di scontro su dinamiche nazionali come l’autonomia differenziata e ora anche la sanità, per questo i big regionali dell’alleanza in queste ore sono impegnati, anche sul piano della comunicazione, a raffreddare il clima e gli animi, a stemperare la tensione. In Calabria tutto sommato il centrodestra viaggia abbastanza compatto ma diverse scintille si sono accese negli ultimi giorni, ispirando qualche intervento “calmieratore” come quello del neo commissario della Lega regionale Filippo Mancuso, che è anche presidente di Palazzo Campanella e quindi quando parla parla a due voci. “Non c’è alcuna intenzione di ostacolare l’azione del presidente Occhiuto sulla sanità”, ha detto ieri Mancuso, che poi si è anche caricato sulle spalle la responsabilità di superare le incomprensioni che agitano da sempre il Carroccio calabrese.
Dichiarazioni che secondo molti analisti puntano a “stabilizzare” il quadro politico nella regione, in vista delle prossime settimane che impegneranno la maggioranza su più fronti non caldi ma delicati: sul piano dei contenuti infatti il centrodestra di Occhiuto ha in agenda dossier e passaggi molto significativi, tra cui la sessione di bilancio, da chiudere prima di Natale. Due, i Consigli regionali che la coalizione di governo verosimilmente celebrerà da qui alla pausa festiva. Si tratta di capire cosa portare in aula. C’è anzitutto da completare l’approvazione delle proposte di legge sulle due nuove società regionali, quella del digitale, ReDigit Spa, “cara” a Fratelli d’Italia, e l’Arec, l’Agenzia per l’energia, ispirata da Azione: le due proposte di legge non hanno ancora ricevuto disco verde in aula per la mancanza del quorum dei 2/3 necessario per istituire nuovi enti subregionali, in più dovranno essere ritoccate perché le nuove società ormai non possono più partire nel 2024 ma dal 2025. C’è poi il “pacchetto” delle autoriforme messe in campo dal centrodestra: l’introduzione della figura del consigliere regionale “supplente” e, in abbinata, l’introduzione del limite al numero di assessori esterni (il 30% massimo). Le due autoriforme – si fa intendere da fonti del centrodestra – dovrebbero essere calendarizzate nella prossima seduta della seconda Commissione, dopo aver avuto il via libera nelle Commissioni di merito. Prevedibile che arrivino in aula prima di Natale. Insomma, tanta carne al fuoco, sul tavolo della maggioranza, per questo i pompieri sono in azione.
Ma qualche tormento c’è anche nel campo del centrosinistra, che in Consiglio regionale si sta assottigliando, considerando che Ferdinando Laghi, di DeMa, viaggia sempre più in autonomia, e Francesco Afflitto ha lasciato il gruppo M5S per andare nel Misto. Resta il centrosinistra per così dire classico, ma con più di un affanno, peraltro più nel M5S che nel Pd, nel quale le fibrillazioni sono fisiologiche tanto da non fare quasi più notizia. Anche per l’opposizione le prossime settimane prima di Natale potranno dire molto sul futuro, se futuro sarà. (a. cant.)
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