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l’intervista

Antonio Franchini: «Per me la scrittura deve essere un gesto necessario»

“Il fuoco che ti porti dentro” tra le 10 opere in concorso al Premio La Cava. L’autore: «Vivo a Milano, ma resto uno scrittore del Sud»

Pubblicato il: 16/03/2025 – 11:08
di Mariateresa Ripolo
Antonio Franchini: «Per me la scrittura deve essere un gesto necessario»

«Perennemente agitata e in conflitto con tutti è Angela, la protagonista del libro». Una donna dal carattere difficile, madre dello scrittore Antonio Franchini, che viene raccontata nelle pagine de Il fuoco che ti porti dentro (Marsilio), un romanzo-memoir popolato di personaggi che circondano una protagonista sempre al centro della scena. Dalla vita della protagonista ai conflitti tra Nord e Sud: il romanzo esplora diversi aspetti di una storia che racconta sentimenti contrastanti. «Per me la scrittura deve essere un gesto necessario. Quindi la vivo in maniera episodica. Scrivo quando provo un bisogno forte di farlo. Altrimenti leggo», ci racconta l’autore dell’opera che ha conquistato un posto tra le dieci proposte al Premio Letterario “Mario La Cava”.

“Il fuoco che ti porti dentro” è un’opera che ha come protagonista sua madre, perché di questa scelta e perché questo titolo?

“Il fuoco che ti porti dentro” è un verso da una tammorriata molto bella suonata e cantata da I Zezi di Pomigliano d’Arco, un gruppo di musica polare assai attivo negli anni Settanta. Il pezzo s’intitola “Vesuvio” e sostiene che, come il vulcano assomiglia a un essere vivente che non riesce a trovare pace, così coloro che abitano alle sue pendici sono destinati a essere irrequieti allo stesso modo. E così, perennemente agitata e in conflitto con tutti è Angela, la protagonista del libro.

Questo è un romanzo in cui diventano centrali anche i rapporti tra Nord e Sud e che parla di quanto spesso sia difficile ambientarsi in contesti nettamente diversi rispetto a quelli in cui si è cresciuti. Che tipo di conflitto si genera?

Andarsene dal luogo in cui si è nati e cresciuti è sempre difficile. Naturalmente può essere anche una grande opportunità e un’occasione importante di crescita, ma a patto di averlo fortemente voluto. Chi invece vi è stato costretto, soffrirà. Una sofferenza che si può attenuare col passare del tempo ma che non scompare mai del tutto.

Cosa rappresenta per lei la scrittura? Che tipo di emozioni suscita in lei e quali sentimenti è in grado di farle esprimere?

Per me la scrittura deve essere un gesto necessario. Quindi la vivo in maniera episodica. Scrivo quando provo un bisogno forte di farlo. Altrimenti leggo.

La sua opera è tra le dieci proposte al Premio Letterario “Mario La Cava”, dedicato a uno scrittore che ha saputo raccontare con maestria i sentimenti dei personaggi dei suoi romanzi. Ne è contento?

Sì, mi fa piacere. Io vivo a Milano da tanti anni, ho vissuto molti più anni qui che a Napoli, ma resto uno scrittore del Sud.

L’autore

Antonio Franchini è nato a Napoli nel 1958. Ha esordito nel 1992 con Camerati. Quattro novelle sul diventare grandi. Per Marsilio ha pubblicato: Quando vi ucciderete, maestro? (1996, 2019), Acqua, sudore, ghiaccio (1998, 2021), L’abusivo (2001, 2020), Cronaca della fine (2003, 2019), Signore delle lacrime (2010, 2020), Memorie di un venditore di libri (2011) e Leggere possedere vendere bruciare (2022). Nel 2020, per NNE, è uscita la raccolta di racconti Il vecchio lottatore. Vive a Milano e lavora nell’editoria.

Il premio letterario “Mario La Cava”

Giunto alla sua ottava edizione, il Premio letterario “Mario La Cava” ha visto negli anni precedenti il trionfo di scrittrici e scrittori come Claudio Magris, Maria Pia Ammirati, Nadia Terranova, Donatella di Pietrantonio, Alessandro Zaccuri Gian Marco Griffi, Maria Grazia Calandrone.
Ogni anno viene assegnato a illustri personaggi del mondo letterario il Premio Speciale “La Melagrana” (negli anni precedenti Raffaele Nigro, Raffaele La Capria, Walter Pedullà, Piero Bevilacqua, Luigi Maria Lombardi Satriani, Massimo Onofri, Salvatore Silvano Nigro).
Nel corso della prossima edizione, così come negli anni precedenti, sarà poi assegnato il Premio dei lettori del Caffè, scelto tra i libri in gara da una giuria composta da appassionati lettori.

Le opere in concorso

Le opere proposte da una commissione composta da critici e scrittori tra quelle pubblicate in Italia nel 2024, saranno valutate da una giuria composta da Andrea Carraro, scrittore, Arnaldo Colasanti, critico e scrittore, Alessandro Moscè, critico e poeta, Caterina Verbaro, docente di letteratura all’Università LUMSA di Roma, e Pasquale Blefari, assessore alla Cultura del Comune di Bovalino, che selezionerà la terna finalista. L’opera vincitrice, a cura della stessa giuria, sarà designata durante la cerimonia di premiazione che si terrà a Bovalino ad aprile 2025.

• Nostra signora da Messina – Eliana Camaioni – Algra Editore – Proposto da Paola Radici Colace
• Sparring partner – Andrea Caterini – Editoriale Scientifica – Proposto da Domenico Calcaterra
• Missitalia – Claudia Durastanti – La nave di Teseo – Proposto da Margherita Ganeri
• Il figlio di Forrest Gump – Angelo Ferracuti – Mondadori – Proposto da Marino Magliani
• Il fuoco che ti porti dentro – Antonio Franchini – Marsilio – Proposto da Maria Grazia Calandrone
• Certe sere Pablo – Gabriele Pedullà – Einaudi – Proposto da Salvatore Silvano Nigro
• La ragazza eterna – Andrea Piva – Bompiani – Proposto da Stefano Ercolino
• Troncamacchioni – Alberto Prunetti – Feltrinelli – Proposto da Marco Gatto
• Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia – Michele Ruol – Terrarossa – Proposto da Dario Ferrari
• I giorni di vetro – Nicoletta Verna – Einaudi – Proposto da Sandro Abruzzese

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