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ESTATE DA RECORD

La Calabria come la Jamaica: nell’ultima settimana sequestrata una piantagione al giorno

Come ad agosto, raffica di operazioni dei militari soprattutto nelle tre province centro-meridionali. In tre mesi oltre 10mila piante distrutte

Pubblicato il: 21/09/2025 – 17:32
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La Calabria come la Jamaica: nell’ultima settimana sequestrata una piantagione al giorno

LAMEZIA TERME Ormai si procede quasi al ritmo di un sequestro al giorno: nell’ultima settimana la media è stata questa. La lotta alla coltivazione illegale di marijuana ha avuto negli ultimi giorni un’accelerazione e in poche ore si sono succeduti i sequestri in tutta la Calabria, soprattutto nella zona centro-meridionale: Crotone, Vibo e Reggio le province più monitorate dai militari di carabinieri e finanza, quasi sempre coadiuvati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori. Di qualche milione di euro i guadagni stimati se la droga fosse stata immessa sul mercato.
La conformazione orografica e le caratteristiche climatiche della regione si prestano a renderla una sorta di Jamaica d’Italia, con piantagioni celate nella fitta vegetazione di cui la Calabria è ricca.
Soltanto due giorni fa l’ultimo sequestro a Samo, nel Reggino, dove i carabinieri della compagnia di Bianco, con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria e dell’8° Nucleo Elicotteri, hanno individuato e distrutto tra i fitti boschi e i pendii scoscesi dell’Aspromonte un’estesa piantagione di canapa indiana: centinaia di piante, alte quasi 2 metri e ormai pronte per la raccolta, con tanto di strumenti agricoli e pompe idriche utilizzati per la cura e l’irrigazione, segno di una coltivazione organizzata e ben strutturata. Secondo le prime stime, il raccolto avrebbe potuto fruttare un guadagno illecito di migliaia di euro. L’operazione s’inseriva in una più ampia strategia di contrasto alle coltivazioni illegali che, negli ultimi tre mesi, ha già portato alla scoperta e alla distruzione di oltre 15 piantagioni di canapa indiana, per un totale di circa 10.000 piante sequestrate.
Appena 24 ore prima, sempre tra i boschi dell’entroterra reggino, è stata scoperta dai carabinieri della compagnia di Palmi una vasta piantagione di cannabis indica composta da centinaia di piante pronte per essere immesse sul mercato illegale (denunciati 3 uomini, tra cui il proprietario del terreno in cui era stata allestita la coltura.
Il giorno prima – mercoledì 17 settembre – e ancora una volta nel Reggino i militari dei nuclei carabinieri Forestale di Roccella Ionica, Brancaleone e Locri, diretti dalla Procura della Repubblica di Locri, hanno arrestato in flagranza di reato due uomini per il reato di coltivazione di cannabis sativa, con finalità di spaccio: la piantagione, disposta su più terrazzamenti e costantemente irrigata con un elaborato sistema a goccia con rilascio graduale dell’acqua, si trovava in una zona impervia e difficilmente raggiungibile, elemento questo ricorrente nella speranza di sottrarsi ai controlli delle forze dell’ordine. I carabinieri in quell’occasione hanno sorpreso due soggetti, all’interno del sito, intenti a tagliare i germogli più maturi riponendoli poi in grandi sacchi neri: subito dopo è scattato il sequestro di 162 piante di cannabis sativa a livello di maturazione, oltre che di una bilancia meccanica e attrezzature per la potatura; 95 piante sono state bruciate sul posto e le restanti, intere e cimali, messe a disposizione dell’autorità giudiziaria (il narcotest ha dato esito positivo indicativo della presenza di principio attivo THC della marijuana o dei cannabinoidi in generale). 
Nella stessa giornata un secondo sequestro aveva interessato il Vibonese: oltre 120 chili di cannabis, 102 di sostanza grezza e circa 20 di infiorescenze già essiccate, un quantitativo in grado di generare profitti illeciti per decine di migliaia di euro: i carabinieri delle stazioni di Mileto e Francica hanno scoperto e smantellato un vero e proprio laboratorio della marijuana nascosto tra le campagne vibonesi, sorprendendo due persone mentre lavoravano tra piante ed essiccatoi.
La settimana “da record” di sequestri di cannabis si era aperta lunedì 15 settembre nel Crotonese: la vasta coltivazione di marijuana era composta da 650 piante, ciascuna alta circa due metri, ed è stata scoperta dai carabinieri della tenenza di Isola Capo Rizzuto nella frazione Marinella del comune di Isola Capo Rizzuto. I militari hanno arrestato l’uomo che curava la piantagione in un terreno di sua proprietà un 36ennedel luogo (G.M.) con l’accusa di coltivazione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Le piante erano occultate tra i campi e la vegetazione della zona, caratterizzata dalla scarsa presenza di abitazioni. La cannabis era suddivisa in filari all’interno di un campo di mais, per superare un eventuale controllo non approfondito. A insospettire i militari sono stati i movimenti sospetti notati nella zona. Le piante sono state quindi estirpate e sottoposte a sequestro, per la successiva distruzione. Appena 3 giorni prima un’altra vasta piantagione di marijuana era stata scoperta anche in questo caso nelle campagne di Isola dalla Guardia di finanza: oltre 700 piante che avrebbero fruttato circa 3 milioni di euro sul mercato degli stupefacenti. Arrestato un 59enne del posto.
Volendo limitare l’incidenza dei casi soltanto all’ultimo mese, si sono registrate altre operazioni simili in tutta la regione, da Fabrizia a Crotone, dalla Locride di nuovo nel Crotonese e nello stesso giorno sulla costa tirrenica cosentina, ma anche nel Catanzarese oltre che in Aspromonte, territorio impervio e inaccessibile per antonomasia. Ma non per i militari, evidentemente. (redazione@corrierecal.it)

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